Mostra a Desenzano del Garda – Il 16 ottobre 2021 a Desenzano del Garda, è stata inaugurata la mostra “Dieci anni con Faro Tricolore. Il mito di Roma Capitale nel Risorgimento”, curata dalla nostra socia Maria Caterina D’Arconte nonché presidente di “Faro Tricolore”. L’evento, a lungo rimandato a causa della pandemia, si è potuto finalmente concretizzare, grazie all’impegno ed alla costanza dei soci della “Faro Tricolore”.
Negli ambienti della Galleria Civica G.B. Bosio, alla presenza delle autorità cittadine (la vicesindaca De Gasperi, con alcuni assessori e consiglieri), militari e di varie associazioni d’arma (alpini e marinai), è stato tagliato il nastro tricolore e dopo gli interventi doverosi delle autorità invitate, si è potuto accedere alla mostra.
Oltre al vario materiale pubblicistico e di manifesti relativi alle attività svolte in questi dieci anni di vita del “Faro”, era presente una notevole varietà di pezzi provenienti da varie collezioni private (Ottaviani del Museo del Risorgimento del Comune di Saludecio, di Martinelli di Brescia, Baiocchi di Mantova, Bertoli di Castiglione delle Stiviere, Barziza, Badi, Bellelli di Desenzano) ed anche un pezzo del patrimonio custodito dalla sezione ANVRG di Firenze nella storica Torre della Castagna.
Ben allestita, con un percorso articolato, l’esposizione è stata illustrata dalla prof.a D’Arconte, che ne ha colto le sfumature utili a riallacciarsi al percorso storico dei fatti, che con gli oggetti in mostra risultavano più vivi e di immediata comunicativa. In mostra una serie eterogenea di pezzi, dalle stampe ai diplomi, dai manifesti alle oleografie, ai dipinti (anche un ritratto di Anita). E poi bandiere (una della Repubblica Romana), divise e cappelli (uno di Nino Bixio), armi bianche e da fuoco, borracce di varie fogge e lanterne, perfino la coperta sottosella usata da Anita a Roma nel 1849. Ed ancora: medaglie, busti, maioliche, proiettili d’artiglieria, perfino la stampella donata dal colonnello Pallavicino a Garibaldi dopo il ferimento ad Aspromonte. E molte camicie rosse dalla tinta accesa o già scolorata, logore od in buone condizioni.
Fra tutte queste importanti testimonianze, figurava bene anche il cuscino prestato dalla sezione ANVRG di Firenze, che sulla sua stoffa rossa porta ricamata la frase”Qui sedeva l’eroe degli italiani – Giuseppe Garibaldi – passando in rivista i suoi prodi – lì 23 agosto 1866 in Desenzano”. A descriverlo ed a rispondere alle curiosità dei presenti la presidente di sezione Fioretti.
Il pubblico intervenuto, veramente numeroso ed interessato, ha gustato questo percorso nella Storia, riassaporando i ricordi, che in molti casi, venivano tramandati oralmente nelle famiglie, perché tutti avevano avuto trascorsi legati a quel periodo.
La mostra, che è rimasta aperta circa un mese, ha avuto un buon successo e gradimento del pubblico, come risulta dai commenti scritti sul libro delle firme, prova tangibile di quanto sia richiesta, oggi, l’esplorazione del nostro passato, per ritrovare un senso ed una identità, nonché di coesione in tempi particolarmente difficili e disgreganti.
Un obbiettivo pienamente centrato da parte della “Faro Tricolore”, che ha sempre perseguito la diffusione della conoscenza della verità storica, in tempi e luoghi caratterizzati dall’assedio dei movimenti “revisionisti/separatisti”, che propalano false notizie e conquistano voti cavalcando i facili malumori del popolo, dimostrando di fare una politica di basso profilo. (Paola Fioretti)
Milite Ignoto – A Firenze il centenario del Milite Ignoto è stato ricordato con più eventi. Il primo, il 18 ottobre, è stato il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune con una cerimonia nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, nell’ambito di una iniziativa nazionale volta a riconoscere il Milite Ignoto come figlio di ogni comune italiano. L’iniziativa ha sollevato sia aspre critiche che approvazioni, ma ha comunque riacceso l’interesse verso una pagina dolorosa ma fondativa del nostro Paese. E’ seguito, nella Sala della Musica del vicino complesso di San Firenze, un concerto di musica per banda e voci soliste dal titolo “Milite Ignoto, Cittadino d’Italia”, eseguito dalla Banda Filarmonica Rossini.
Il secondo evento, il 30 ottobre, si è svolto sul Colle di San Miniato con una celebrazione religiosa nella bella Abbazia dedicata al Milite Ignoto ed ai tanti caduti “senza nome” della Storia.
Da lì, un corteo formato dalle autorità comunali col gonfalone e le chiarine, le tante associazioni d’arma e da semplici cittadini si è portato al vicino Giardino della Rimembranza, per una sentita cerimonia d’intitolazione di quello spazio verde al Milite Ignoto. In quel giardino è presente dal 1927, un’ ara che ricorda i caduti fiorentini della Grande Guerra.
Il terzo evento si è svolto il 31/10/21 alla Stazione di S. Maria Novella dove ha fatto sosta il treno del Milite Ignoto che, ricostruito nei dettagli, ha ripercorso le tappe da Aquileia a Roma.
Con un moderno allestimento interno (video proiezioni e pannelli esplicativi), ha fatto conoscere la storia che lo ha portato a compiere questa speciale funzione. Erano presenti diverse associazioni di rievocazione storica che, con i propri soci in divisa d’epoca, hanno tenuto un picchetto d’onore al treno.
In questa triplice occasione di ricordo della prima guerra mondiale, nonché ultima guerra per l’unità nazionale, la nostra sezione è stata presente con diversi soci. Al treno eravamo presenti con la copia della bandiera delle “Dame Lombarde ai Prodi Toscani 1848”, con l’intento di voler ripetere l’evento che nel lontano 4/11/1921, vide fra le tantissime bandiere tricolori accorse a Roma all’Altare della Patria, quella fiorentina, dell’allora sodalizio garibaldino, che aveva in sé tutta la storia del nostro Risorgimento, da Curtatone in poi,fra le più applaudite ed ammirate. (P. Fioretti)
Firenze – Due dicembre – In una giornata piovosa e nebbiosa, il 2/12/21 si è ricordata la nascita della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi nel Quadrato dei Garibaldini del cimitero monumentale di Trespiano a Firenze.
E l’occasione è stata ancora più speciale, dal momento che proprio nel corso dell’anno si erano conclusi i lavori di restauro del monumento alla Divisione ed alle lapidi alla base del pennone portabandiera. Lavori eseguiti a regola d’arte e sovvenzionati dal Ministero della Difesa, che ha finanziato anche la ricerca storica e biografica dei garibaldini sepolti nel Quadrato attraverso una borsa di studio.
Alla cerimonia erano presenti: il Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani, l’Assessore alla Cultura della Memoria Alessandro Martini; alti rappresentanti militari per la Regione Tosco-Emiliana; Associazioni d’Arma; la Federazione Regionale Toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza; il Comitato Fiorentino per il Risorgimento; la Fratellanza Artigiana d’Italia; l’arch. Giulia Casimirri, progettista e direttrice dei lavori; il titolare dell’impresa Taglietti che ha eseguito i lavori; la restauratrice dei marmi Maria Immacolata Lanza; Andrea Spicciarelli curatore della ricerca sui 116 garibaldini sepolti al Quadrato; la Segretaria Nazionale Rossella Fioretti; la Presidente di Sezione Paola Fioretti; oltre a diversi soci (anche una delegazione della sezione di Arezzo), amici e semplici “curiosi”.
Dopo il saluto agli intervenuti ed i ringraziamenti di rito, la presidente di sezione ha introdotto ricordando le tragiche e gloriose vicende della “Garibaldi” in Jugoslavia; sono seguiti gli interventi di Sergio Casprini che ha esaltato il pregio artistico dell’opera scultorea di Ezio Nelli, di Andrea Spicciarelli che ha fatto un breve excursus del luogo e della storia garibaldina, di Rossella Fioretti che ha ringraziato per il sapiente restauro e l’attenta assistenza della Soprintendenza fiorentina, di Luca Milani e Alessandro Martini che si sono dichiarati “neofiti” della vicenda della Divisione Garibaldi, che non conoscevano e che da questa storia avevano tratto nuova luce su una pagina del nostro recente passato da tenere in considerazione come “esemplare”.
A fine mattinata, in un momento di pausa dal maltempo, usciti dalla “cappella dei caduti della grande guerra” dove ci eravamo rifugiati per poter essere riparati dalla pioggia e davanti all’epigrafe di Mazzini, la cerimonia si è sciolta, in un prolungato e piacevole “conversare” libero fra gli intervenuti, che si sono poi salutati con espressioni di reale fraterna amicizia.
Il 22 dicembre nella sala dedicata a Firenze Capitale di Palazzo Vecchio, si è tenuta una cerimonia commemorativa, a 50 anni dalla scomparsa di Ugo Tarchiani, “combattente della libertà”.
Erano presenti i familiari, le autorità comunali, che hanno voluto ricordare la figura del Tarchiani come un “generoso”, figlio di un garibaldino del Risorgimento, che avendo assorbito tutto lo spirito garibaldino ha fatto della propria vita un manifesto di lotta contro le storture del potere. Operaio socialista, sindacalista nei terribili momenti della prima guerra mondiale, dovrà espatriare in Francia con l’avvento del fascismo. E lì non si limiterà a vivere, ma manterrà solidi rapporti coi Rosselli. Parteciperà alla guerra di Spagna nelle Brigate Internazionali e successivamente prenderà parte attiva nella resistenza francese. Queste notizie sulla sua vita avventurosa sono frutto di anni di ricerche curate dal nipote, dott. Antonio Marrone, che non si è accontentato dei pochi ricordi tramandati in famiglia. Una storia che merita di essere svelata in tutta la sua luminosa integrità.
Il 27/2/22 la presidente della sezione ha partecipato alla manifestazione contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Confederazione Russa. In una piazza della Signoria piena di gente e di bandiere, mosse da un gelido vento, sono risuonate le parole del Sindaco, dei rappresentanti ucraini, e dei sindaci di diverse città importanti del Mediterraneo, che hanno parlato a favore della pace, in solidarietà con il popolo ucraino vittima di una invasione ingiusta.
Pistoia – Il 1° marzo presso la Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, si è tenuta la conferenza “Nel nome di Garibaldi – Le carte dei reduci garibaldini della Forteguerriana”, con la presentazione della interessante ricerca di Caterina Del Vivo e l’ intervento di Simone Fagioli.
Dalla ricerca è emersa una notevole impronta patriottica presente anche in una città come quella di Pistoia, apparentemente più distaccata e meno sensibile a queste tematiche, ma al contrario, ricca di un fermento costante ed un affetto verso Garibaldi di natura intensa. Sono intervenuti anche il presidente del Comitato Fiorentino del Risorgimento Casprini, e per l’ANVRG Paola Fioretti, che ha ricordato la continuità storica, con l’apporto dato dai reduci pistoiesi alla vicenda della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” ed auspicando che si possa in futuro ricostituire una nostra sezione.
Venticinque Aprile – Quest’anno la festa della Liberazione è stata finalmente celebrata in presenza, riassumendo tutte le sue proprie caratteristiche. Alla cerimonia dell’alzabandiera in piazza dell’Unità, dove le autorità hanno deposto una corona all’obelisco che ricorda i morti di tutte le guerre, è seguita la preghiera dei rappresentanti religiosi. Quindi si è formato il corteo di autorità, militari, rappresentanti le associazioni combattentistiche e d’arma e semplici cittadini, che ha raggiunto Palazzo Vecchio, al chiuso per un meteo poco sicuro. Qui, dopo il saluto del Sindaco Nardella e del Prefetto Valenti, è stato ricordato l’impegno costante della città per la pace e l’anelito alla libertà che la portarono a liberarsi dai nazifascisti, prima che arrivassero le truppe alleate.
La presidente dell’ANPI Firenze Vania Bagni e Sergio Cofferati hanno portato il proprio contributo, ricordando la nostra Resistenza, mettendola in relazione con quella attuale dell’Ucraina. Ne è scaturito un monito: solidarietà nei confronti di un paese violato nella propria autoderminazione, che va aiutato a difendersi; ma bisogna comunque tenere ben presenti le nostre basi costituzionali che vogliono la pace come fondamento inderogabile e la necessità di volgere verso il dialogo la remissione di qualunque controversia internazionale.
Resta il rammarico di non ritrovare mai in queste “postume” lezioni di storia, un ricordo verso tutti quei militari italiani che, in patria come sui vari fronti dove si erano trovati dopo l’8/9/43, hanno concorso a riportare l’Italia nel consesso delle Nazioni, dove la libertà e la democrazia, con la giustizia ed il lavoro, hanno fatto rifiorire anche le macerie lasciate da dittature ed aberrazioni. (Paola Fioretti)